La storia del Panettone del Conte comincia oltre un secolo fa, passando per un disegno realizzato intorno agli anni Sessanta su un semplice foglio di giornale, come era abitudine del conte Guglielmo Coronini che era solito tracciare i suoi appunti su qualsiasi cosa gli passasse tra le mani: il suo archivio privato, infatti, è pieno di fogli, scritti e bozzetti di ogni tipo.
Quello di cui vi parliamo, però, è un disegno speciale, perché racchiude il sogno di riportare all’antico splendore una preziosa consolle, proveniente niente meno che dall’impero degli zar di Russia.
Si tratta di un mobile unico nel suo genere. La struttura in legno dorato della base e della specchiera sembrano risalire alla seconda metà del XIX secolo, mentre gli elementi che sorreggono e decorano la specchiera, in porcellana di Meissen , sono molto più antichi e potrebbero essere stati ricavati da un elaborato centrotavola del Settecento.
Questo prezioso mobile arrivò a Gorizia nel 1913 direttamente dalla Russia. La consolle, infatti, faceva parte dell’eredità che la madre del conte Guglielmo Coronini, la contessa Olga Westphalen Furstenberg, ricevette nel 1913 dallo zio Eduard Cassini, capo delle cerimonie alla corte degli ultimi zar. Il mobile si trova citato negli elenchi che documentano il trasferimento a Gorizia della ricca eredità: un ingente patrimonio in gioielli, arredi, dipinti e argenteria, che ancora oggi si possono ammirare all’interno del Palazzo.
All’epoca la famiglia del conte Guglielmo risiedeva nel castello di Cronberg. Abbandonato allo scoppio della prima guerra mondiale, l’edificio andò completamente distrutto sotto i colpi dei bombardamenti. Terminato il conflitto, i Coronini si stabilirono quindi a Villa Louise, dove tra gli arredi delle sale descritti in alcuni elenchi non si trova traccia della consolle. Il mobile ricompare invece, all’interno di due casse, una per la base e una per la specchiera, nella lista di beni che i Coronini trasferirono a Venezia intorno al 1940, poco dopo l’inizio della seconda guerra mondiale.
Nei primi anni Cinquanta Guglielmo e i suoi fratelli, Francesco e Nicoletta, non potendo tornare nel castello di Cronberg, nuovamente distrutto e rimasto in territorio jugoslavo, si stabilirono nell’attuale Palazzo Coronini di Gorizia, che nel periodo tra le due guerre era stato dato in affitto. Solo allora i beni e le opere d’arte rientrati da Venezia cominciarono a trovare una nuova collocazione all’interno del Palazzo, andando a creare gli ambienti che ben conosciamo. Tale sorte però non toccò alla nostra consolle che, forse a causa dei ripetuti spostamenti, doveva già risultare gravemente danneggiata. Considerato lo stato in cui si trova attualmente, completamente frammentato in tutti i suoi componenti, privo di un cassetto e con numerose lacune, sorge il dubbio che dopo il suo lungo viaggio dalla Russia il prezioso mobile non fosse mai stato rimontato, se non nell’immaginazione del conte Guglielmo che un giorno ne abbozzò le forme su un foglio di giornale…
Oggi il mobile è stato restaurato, rendendo finalmente possibile ciò che il conte Guglielmo aveva sognato ma che non era riuscito a realizzare: riportare la consolle al suo antico splendore e collocarla in una sala del Palazzo!
La consolle è esposta nell’ambito della nuova mostra di Palazzo Coronini “L’eredità russa dei conti Coronini”.